Vampires vs Amazon: intervista a Lucio Parrillo

Vampires vs AmazonsLucio Parrillo dipinge come facevano i pittori di un tempo, si sporca le mani con i colori a olio e vive la creazione come fosse un atto sacro per il quale studia da tutta la vita, dal momento in cui è riuscito a impugnare la matita e ha iniziato a disegnare.
Conosciuto in Italia e all’estero, dapprima come copertinista per la Marvel e Vampirella, ora sta lavorando per imporsi come artista completo e il suo percorso artistico non è stato facile. Dagli esordi a oggi, dalle visioni che lo tormentano, sfociando in creazioni di prepotente bellezza, alle sue idee anticonformiste sui media, fino alla sua provocazione nei confronti della pittura digitale: oggi ho il piacere di proporvi un’intervista che di certo non può lasciare indifferenti. Ecco a voi, Lucio Parrillo.

Ciao Lucio e bentornato su Scritture barbariche. Oggi parliamo della tua ultima opera Vampires vs Amazon. Com’è nata l’idea del volume?
Ciao Barbara, l’idea di questo artbook è nata chiacchierando con Fulvio Gatti della Pavesio. Con loro avevo già realizzato un primo artbook qualche anno fa, che andò alla grande. L’edizione andò subito esaurita durante il Lucca comics in cui fu presentato. Subito dopo uscì la ristampa e ancora adesso ha un discreto successo. A quei tempi, si parlava già di fare un secondo artbook. Quest’ultimo racchiude tutte le migliori cover e illustrazioni edite e inedite degli ultimi tre anni. Si tratta dei lavori di un periodo più “maturo” e devo dire che ne vado abbastanza fiero. In questi ultimi anni ho studiato molto per migliorarmi tecnicamente. Penso che osservando le tavole si possa vedere il cambiamento graduale che mi ha portato verso una nuova ricerca  stilistica e tecnica. Sto un po’ abbandonando lo stile “comics” che mi ha marchiato per tutti questi anni per avvicinarmi di più a quella che era la pittura di un tempo, di cui sono un grande estimatore. Il tutto mescolato alle tecniche moderne e a ciò offre la nostra epoca.

Red Sonja 79 sketch color stripesVuoi spiegarci meglio il tuo cambiamento stilistico?
Sono un grande appassionato e studioso dell’ arte del passato da Michelangelo, Caravaggio ai pittori dell’ 800, fino ai grandi contemporanei. Avrei sempre voluto dedicare più tempo ai mie lavori, ma in passato, i tempi stretti delle case editrici mi hanno costretto a produrre materiale velocemente, senza il tempo di studiare per bene le composizioni, le luci e le ombre. Sono stato costretto a entrare in quel sistema infernale che al giorno d’oggi ci fa correre come “criceti” su una ruota, dentro la nostra piccola gabbietta, dimenticandoci che siamo nati per essere liberi di vivere ed esprimere le nostre emozioni, liberi di goderci questa vita con cose semplici ma che ci diano energie positive per andare avanti giorno dopo giorno, con serenità. Questa società, comandata da pochi ricchi milionari che tengono le redini del sistema bancario, ci ha ormai schiavizzati e senza rendercene conto ci troviamo a correre come criceti impazziti su questa ruota per anni, e quando ci fermiamo per voltarci indietro, ci rendiamo conto che non siamo andati da nessuna parte, ma soprattutto che siamo chiusi in gabbia. Negli scorsi anni, ho sempre lavorato di getto, senza potermi fermare a riflettere a causa di tempi di lavorazione e consegna troppo serrati. Penso che tutto questo mi abbia penalizzato. Riguardo i miei lavori passati sono assolutamente scontento. Ho quindi deciso di riprendermi i tempi e gli spazi necessari per studiare, ricercare e concentrarmi di più sulla progettazione delle tavole oltre che sulla ricerca di pose, luci, ombre, magari utilizzando tecniche lente ma più d’impatto e resistenti nei secoli, come i colori a olio.

Fauno da AuroraCosa ne pensi delle tecniche digitali?
Internet sta accorciando le distanze con il resto del mondo. Ogni giorno, da ogni parte del globo, escono artisti bravissimi  e tanti altri artisti che sembrano bravissimi, ma in realtà sono soltanto “fotografi bravi a ritoccare le foto” e a volte nemmeno quello, nel senso che le foto non le fanno loro ma le trovano online… e si fanno chiamare “illustratori”.
Dai blog ai social network proliferano come funghi e devo ammettere che questa cosa mi ha fatto venire un po’ a noia l’illustrazione digitale e certi comics.
Parlo di questo, con il massimo rispetto per i professionisti che creano prodotti notevoli per cinema e video games, come i Matte Painting per il Cinema, dove e’ necessario usare foto di sfondi e ritoccarle cambiando scenari e facendoli diventare fantastici utilizzando photoshop o vari programmi 3D. Ma ultimamente c’è troppa gente che si propone alle case editrici come “illustratore” o “fumettista” utilizzando fotoritocco digitale. Per quanto mi sforzi di accettare questa cosa, nel rispetto di ogni artista che è libero di esprimersi come gli pare, devo dire che è deludente vedere come artdirector di grosse case editrici non riescano a riconoscere la bravura di un professionista del settore, rispetto a una foto ritoccata a pc da un ragazzetto appena uscito da scuola.
Ho deciso quindi di tornare alla mia vera passione che e’ la pittura tradizionale, quelle tecniche che ho imparato a 20 anni: acrilico su tela, matite e olio. Ho riscoperto la bellezza di un disegno a matita su carta, il piacere di avere un dipinto originale incorniciato al muro, fare un mostra di dipinti a olio reali, dove puoi vedere le pennellate, i tratti della matita, le croste del colore e la grana della tela. Mi sono stancato di vedere stampe di foto ritoccate in photoshop, collage di oggetti e paesaggi messi insieme con programmi di foto-ritocco esposte in mostre importanti di artisti stranieri pagati per venire in Italia a mostrare delle stampe! Abbiamo maestri dell’arte italiana che fanno tremare le gambe a tutto il mondo e quasi sono stati dimenticati. Maestri come E.Serpieri, T.Liberatore, Manara, Sicomoro, R. Mannelli, R.Casaro. Si tratta di artisti che negli anni passati, dagli anni 70 circa a oggi, armati di matita e pennelli, hanno rappresentato l’arte italiana nel mondo e che oggi vengono quasi dimenticati e messi da parte dagli editori e dalle gallerie per via di giovanissimi “fotografi che ritoccano due foto a computer e fanno gli illustratori”. Ragazzi, massimo rispetto per i maestri che ci hanno insegnato le tecniche e riempito la mente e gli occhi di opere d’arte quando eravamo dei pischelli. Sarebbe ora di aprire le gallerie e i musei all’arte moderna, quella vera, fatta da artisti che studiano tutta una vita per migliorarsi e diventare sempre più bravi, gli eredi della tradizione pittorica del passato italiano, quelli che davvero meritano di riappropriarsi dei loro spazi!

Warlord-of-mars-35-copia-3E i grandi artisti del presente?
Anche oggi ci sono grandi artisti, capaci di creare mondi straordinari e figure fantastiche con le tecniche che i maestri del 600 ci hanno tramandato. Credo che meriterebbero più spazio nelle gallerie d’arte, nei musei, alle mostre e nelle conventions importanti d’Italia.
Ci sono anche bravissimi artisti e colleghi, che fanno capolavori al computer. Magari, per ragioni di tempo, usano il digitale anziché i pennelli, ma sono artisti che vengono da un background tradizionale, capaci di fare capolavori con ogni mezzo, dalla matita ai pennelli e quindi anche col digitale. Io stesso, per ragioni di tempo, spesso rifinisco i miei lavori a computer costretto dalle tempistiche assurde delle aziende che credono di avere a che fare con un “plotter” e non con un essere umano di carne e ossa.
Credo che se venisse un black out mondiale, e si fottessero i computer per dieci anni in tutto il mondo, rimarremmo forse una manciata di Artisti capaci di disegnare e dipingere senza i mezzi tecnologici.

D-Belzeba-color-copia-TExtureVampire, donne guerriere ma anche mostri e creature che sembrano partorite da sogni neri. Quali sono state le tue fonti di ispirazione?
Le fonti di ispirazione artistiche rimangono i pittori del passato, da Caravaggio con i suoi soggetti aggressivi, reali, sporchi e violenti a Ribera e Hayez. E ancora, alcuni pittori dell’ 800 come Solomon, Ciseri, Ussi, fino agli artisti contemporanei come il mitico Frank Frazetta, Boris Vallejo. Sicuramente, tutto ciò è mescolato ad esperienze di vita vissuta, traumi infantili, incubi, esperienze che mi hanno segnato psicologicamente e che sono nascoste nel mio subconscio, in agguato. La notte saltano fuori strillando e graffiando il mio cervello fino a farmi svegliare in piena notte costringendomi ad alzarmi dal letto per disegnare bozzetti con idee malate e folli, come battaglie tra demoni ed angeli, alieni, crocifissi sanguinanti, madonne incinta, demoni col petto squarciato, angeli neri, e creature malvagie che si scontrano con creature di luce.

Jacula-text_lucio-parrilloCarne e sangue, luci e ombre, sensualità e orrore. Anche questa volta traspare un immaginario moderno ma al tempo stesso un profondo legame con la tradizione e l’arte della pittura. Come riesci a far coesistere questi due immaginari creando un universo personale così armonico?
In realtà non è molto armonico per me. Diciamo che è un vero caos. Ho il cervello come un vulcano in eruzione, ma per ragioni lavorative devo contenere l’esplosione e cercare di accontentare gli editor piuttosto che dare sfogo alla mia rabbia, alle mie follie creative ai miei mostri immaginari che spingono per uscire dalla mia testa. Sto cercando di ritagliarmi degli spazi al di là del lavoro editoriale per fare mostre dei miei dipinti a olio. Mi ha davvero stancato essere considerato “quello che lavora per la Marvel”. Sono un artista a 360 gradi, non sono un fumettaro, non sono soltanto quello che ha fatto Hulk. Sono un artista che dipinge, disegna, fa illustrazioni, fa quadri a olio, fa fumetti se ne ha voglia, fa copertine, fa sculture, fa graffiti sui muri delle città e sotto i cavalcavia. Sono un artista che dipinge per le gallerie d’arte con un proprio stile e una propria personalità. Purtroppo, mi capita troppo spesso di vedere che la gente non segue un artista per le sue vere capacità tecniche o per la sua bravura, ma soltanto per quello che fa. Fai batman? Sei un grande! Hai fatto Spiderman? Sei un Dio. Fai una gnocca col culo sodo? Sei un Maestro! Spesso vedo artisti che si credono di essere degli dei in terra solo perché hanno i fans alle fiere che li seguono e li osannano, ma non hanno capito che se invece di “batman” o “spiderman” avessero fatto dei quadri di paesaggi, con la stessa tecnica e la stessa bravura, non se li cagherebbe nessuno. Quegli stessi fans o collezionisti non spenderebbero un centesimo per un paesaggio, forse qualche turista per strada!
Quando sarò morto, non voglio essere ricordato per quello che faceva i fumetti di Hulk, ma per le mie capacità tecniche di artista che si è fatto un culo per tutta la vita, studiando ogni giorno da quando ero ragazzino fino alla fine, giorno e notte, senza sosta, per migliorarmi e superare me stesso tecnicamente.

Fauno pensanteParli spesso di libertà individuale. Cosa nei pensi dei media, della televisione in particolare?
Mi rifiuto di guardare la tv, sono circa sei anni che l’ho buttata nella spazzatura, mi sono voluto disintossicare. Penso che al giorno d’oggi siamo bombardati da messaggi da parte dei media, specie dalla tv, molto negativi che ci portano senza accorgerci a influenzarci l’un l’altro con energie negative. Oltretutto il nostro mondo è pieno di cose bellissime di cui parlare, su cui fare “talk show”, ci sono tanti argomenti meravigliosi di cui la tv si potrebbe interessare, ma le uniche cose che riempiono questi canali sono programmi idioti che tendono a spegnere il cervello. Mi chiedo se è la tv che ha rovinato le persone, o se sono le persone ad aver rovinato la tv. Vedo idioti che credono di essere cantanti e ballerini/e o attori, che influenzati dalla tv crescono con la massima aspirazione di diventare come uno di “Amici” di Maria De Filippi.Vedo brave ragazze trasformate in automi programmati per spegnere il cervello, che anziché pensare a costruirsi un futuro e progettare seriamente la propria vita, si comportano a 35 anni ancora come ragazzine idiote. Le uniche loro aspettative sono di diventare “star” della tv o del cinema o del teatro. E siccome non ci riescono perché non sono delle “Etoile” della danza, come solo pochi al mondo, ripiegano sul fare le “fotomodelle della domenica” mostrando tette e culi su fb, distruggendo la propria vita privata e sentimentale per degli applausi su un palcoscenico di provincia, da un pubblico di sconosciuti che non capiscono un cazzo di danza, ma battono le mani alle tue chiappe al vento, che ti “osannano” per una sera e che dopo pochi mesi nemmeno si ricorderanno il tuo nome. Queste stesse donne vogliono essere mamme per l’istinto di maternità, ma allo stesso tempo vorrebbero essere star del cinema o della tv. E un giorno parlano di figli e il giorno dopo le trovi nei locali a ubriacarsi con qualche attore semi-famoso per avere una parte in uno spettacolo. E credono che questa sia arte. L’ arte è ben altro, ma ormai non ne parla più nessuno. La gente non distingue Caravaggio da Picasso, Mozart da Fabri Fibra. Pensano che Dio sia come un politico che chiede voti (preghiere) e più voti gli mandi e più ti fa la grazia. E se lo fai tramite la Madonna allora ottieni una grazia più grande perché dicendo cinquanta rosari ti raccomanda Lei in persona con suo figlio. Lei è la madre di Dio, Dio è nostro padre, quindi Lei… è tua nonna!? Ricapitolando: io devo andare a pregare in ginocchio mia nonna per chiedere un favore a mio padre che è troppo impegnato a farsi i cavoli suoi da non vedere un figlio che sta morendo!? Ma che religione è? Un dio che fa il tifo per i cattolici, o per i musulmani e ti istiga a massacrare chi non la pensa come te, o a discriminare chi non è etero come te, però Lui ci ama tutti!
Red Sonja 78 colorSarebbe bello se TUTTI NOI alzassimo il culo dalla quella cazzo di poltrona davanti alla tv e andassimo ad aiutare chi sta male e chi non ha nemmeno di che mangiare, sia in casa nostra che negli altri paesi, anziché dire cinquanta rosari a casa sperando che ci vada il Padreterno. Mi guardo intorno, e spero ci sia un altro universo, un altro pianeta, che Dio sia diverso da come ce lo hanno descritto gli uomini per i secoli. Quando non sarò più su questo pianeta, e spero presto, mi auguro di incontrare il vero Architetto/Artista dell’universo e che mi abbia riservato un pianeta dove possa stare tranquillo a dipingere e fare Surf senza che nessuno rompa i coglioni.

Quando disegni, ascolti musica? Vuoi suggerire ai lettori tre brani da ascoltare mentre sfogliano Vampires vs Amazon?
Quando disegno e dipingo ascolto sempre musica. A seconda delle giornate e dai soggetti cambio genere. Passo dai Metallica, Pantera, Amon Amarth, fino ai Red Hot chili peppers, POD, Sex Pistols, Ramones.

LUCIO_PARRILLO_programma-mostraSo che si sta preparando un grande evento in un luogo dall’atmosfera magica a Firenze. Chi ti segue avrà la possibilità di ammirare le tue opere dal vivo. Vuoi parlarcene?
Certo. Si tratta di una mostra personale in una cornice fantastica: la storica Biblioteca Marucelliana di Firenze in via Cavour 43. La mostra inaugura il 15 dicembre e durerà fino a metà gennaio. Saranno esposte molte mie opere dipinte quasi tutte a olio, e vari bozzetti degli ultimi lavori di questi ultimi 2 anni, tra cui molte tavole originali mai esposte prima di “Aurora Sleeping Beauty” il nuovo libro della Pavesio, che tu conosci bene mi pare 😉
Avremo grandi ospiti per il vernissage, tra cui i cari amici e colleghi Paolo Barbieri e Simone Bianchi, il vice direttore di Lucca comics & games Emanele Vietina, il direttore della Scuola Internazionale di comics e disegnatore della Bonelli Marco Bianchini e vari personaggi illustri che saranno presenti alla conferenza e alla presentazione. Ma sopratutto un’ospite d’eccezione, non solo brava ma anche bella e misteriosa: la scrittrice Barbara Baraldi. La conosci? 😉

LUCIO_PARRILLO_locandina-1-aNella vita di ogni artista ci sono vari momenti importanti. Puoi narrarcene uno in particolare che ha segnato la tua carriera?
Proprio questo mese, un mio dipinto, realizzato un po’ di anni fa per D&D, è stato inserito negli archivi storici della Bibliotecha Marucelliana di Firenze. Rimarrà all’interno del museo in compagnia delle opere di artisti famosi del passato. La Marucelliana conserva infatti opere di Artisti e scrittori di ogni epoca dal 1600 in poi, tra cui il famoso disegno per il crocifisso di Raffaello, il ritratto di Caravaggio che tutti conosciamo, opere di Dürer, Marcantonio Raimondi, Stefano Della Bella e tanti altri.
Sono davvero felice e onorato di avere una mia opera all’interno del museo insieme ad alcuni tra i più grandi artisti del passato. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare pubblicamente il direttore della Biblioteca Marucelliana Monica Mariangeli, il dirigente della biblioteca Medicea Laurenziana Dott.Vera Valetutto, il funzionario amministrativo Dott.ssa Donatella de Vincentiis e il funzionario amministrativo Dott.ssa Katia Bach per avermi offerto questa opportunità.

E ora, sei pronto a svelarci i tuoi progetti futuri?
Mmh, non ancora. Ma lo faro’ presto. Hai mai giocato a Risiko? Io sì. Per chi conosce il gioco, diciamo che sto aspettando di avere la giusta carta per fare la “combinazione”. Ho già i carri armati puntati e manca poco per conquistare i miei territori. Una volta conquistato il mio obiettivo, posso anche uscire dal gioco per sempre come un vincitore che ha lasciato un segno indelebile nella storia, insieme ai grandi giocatori del passato.

Lucio ParrilloQual’è il tuo motto nella vita?
Questa estate, mi trovavo all’estero, sull’oceano, solo. Ho trascorso un po’ di mesi di riflessione completamente isolato, per ritrovare me stesso, uscire dalla gabbia di questo sistema, capire delle cose. Non ho fatto altro che dipingere, concentrandomi sul lavoro dalla mattina alla sera. Unico svago era il surf, al tramonto, quando finivo di lavorare.
Il tutto sempre solo, solo a dipingere, solo nell’oceano tra le onde, solo con me stesso proprio come un eremita. Un giorno, dovevo comprare una tavola da Surf nuova, avendo spaccato la mia sulle rocce. Ne trovai una in un mercatino dell’usato e dopo averla comprata mi resi conto di una scritta a penna sulla pancia della tavola: “For whatever we lose (like a you or a me), it’s always ourself we find in the sea.” ― E.E. Cummings
Questa frase era proprio la mia!

Vi ricordo che insieme a Lucio Parrillo stiamo lavorando a un progetto che coinvolge la rivisitazione di una famosa fiaba in chiave gotica-fantasy: Aurora sleeping beauty, che uscirà con Pavesio nel primo trimestre del 2014. Ne avevo parlato qui: http://www.barbarabaraldi.it/the-making-of-aurora-sleeping-beauty.html

La quarta di copertina: «Aurora – Sleeping Beauty racconta, tramite le parole incantatrici di Barbara Baraldi e le stupende illustrazioni di Lucio Parrillo, la storia di una principessa guerriera che non è disposta a rinunciare ai suoi sogni, che combatte contro creature spaventose per riavere il suo amore, degli occhi di un indovino che si nutre delle anime dei viandanti, di porte oltre le quali si nascondono verità scomode, di castelli in grado di spostarsi come le dune del deserto sotto i venti dell’Est, di regni dimenticati popolati di antiche divinità.»

Intanto, è già uscito per Pavesio Il “Making of: Aurora sleeping beauty“, che svela i segreti e mostra il dietro alle quinte e gli step di lavorazione della stessa opera, con illustrazioni originali, bozzetti e stralci del soggetto. Ecco qui la scheda dell’opera sul sito Pavesio.

Avevo già chiacchierato con Lucio Parrillo qui.

Il sito ufficiale di Lucio Parrillo è: www.lucioparrillo.com

Dark beauties: intervista a Lucio Parrillo

Come promesso, per celebrare l’uscita del suo Dark Beauties (Vittorio Pavesio Editore) ho incontrato Lucio Parrillo per una chiacchierata. Lucio non è solo un artista dal mostruoso talento, è una delle eccellenze italiane nell’illustrazione internazionale, un’autentica super-star celebrata soprattutto oltralpe e oltreoceano. Il suo portfolio annovera copertine per Marvel comics (Iron man, L’incredibile Hulk, Thor), copertine per le serie di Vampirella e Red Sonja, artwork per videogiochi “tripla A” come Forgotten realms, lavori per le carte di Magic the gathering e graphic novel per Soleil e Heavy metal magazine. Dark beauties sarà presentato nel corso dell’edizione 2013 di Lucca comics and games. Si tratta di un volume monografico che contiene materiale mai visto prima, un tributo alla femminilità più oscura e presenta un’ideale di bellezza feroce, con eroine notturne sospese tra l’incanto e l’orrore. In assoluta anteprima, Lucio mi ha concesso di pubblicare alcune tavole.

Ciao Lucio e benvenuto su Scritture Barbariche. Dato che l’argomento del post sono le “bellezze oscure” del tuo libro, la prima domanda non può essere che: come nasce Dark Beauties? Quali sono le fonti di ispirazione e le suggestioni?
Dark Beauties nasce da una mia esigenza di cambiare genere, dopo anni passati a disegnare personaggi super eroistici, guerrieri fantasy, draghi ed elfi. Avevo la necessità di dipingere qualcosa di diverso, qualcosa con cui dare sfogo alla creatività e alla fantasia, senza regole e senza imposizioni da parte degli art directors. Nella più totale libertà. Disegnare personaggi già esistenti, per quanto sia divertente, toglie un po’ di estro creativo a ognuno di noi artisti, non si è mai pienamente liberi di esplodere.

Oggi molti illustratori hanno abbracciato la scelta dell’illustrazione digitale. Le opere di questo portfolio sono realizzate a olio. Una sorta di legame con gli artisti del passato?
I miei lavori sono dipinti a olio o acrilico, con la classica tecnica tradizionale e in fine ritoccati in digitale prima di andare in stampa. Diciamo che un buon 20% è digitale: rifiniture, imperfezioni dovute alle scansioni e dettagli molto piccoli che sarebbe quasi impossibile realizzare a pennello (per via delle dimensioni ridotte). Per poter rientrare nei tempi di consegna ho dovuto lavorare su formati del tipo 35×50 o 35 x 70. Di conseguenza l’ausilio del digitale mi ha permesso di ottenere una definizione e una qualità quasi come se fossero stati dipinti di grandi dimensioni. Ormai il 90% degli illustratori al mondo lavorano interamente in digitale, niente in contrario, anzi, come dicevo prima sono uno di quelli che non disdegna l’utilizzo del pc, ma personalmente preferisco la pittura tradizionale su carta, tela, cartoncino perché dà emozioni e sensazioni diverse: la bellezza di spalmare del colore su una tela, di mescolare colori cremosi, di sentirne l’odore e soprattutto avere una tavola originale davanti agli occhi da riguardare, incorniciare ed esporre. Penso che la maggior parte degli illustratori digitali che sono usciti negli ultimi anni e che stanno invadendo il web siano molto avvantaggiati dai “trucchi” che i programmi di grafica oggi permettono. Sarebbe tutto molto diverso se si dovesse dipingere e imparare una tecnica pittorica come si faceva una volta. Ci vogliono anni di pratica, di studio, di esperienza, senza trucchi e scorciatoie. Se hai la stoffa e la perseveranza diventi un bravo pittore o illustratore altrimenti getti la spugna, proprio come succedeva una volta, quando per raggiungere un buon livello ci volevano anni di studio. Oggi con Photoshop o Painter e i vari programmi 3D si diventa dei “bravi pittori digitali” nel giro di qualche mese.

Nel corso della tua carriera, hai collaborato con i maggiori editori mondiali nel fumetto e nell’illustrazione. Tra tutte le tue opere, c’è un’illustrazione a cui sei particolarmente legato?
Sì, la mia caricatura! Ho dipinto quella tavola in Indonesia, dopo aver surfato il mio primo tubo. Ero talmente galvanizzato che non riuscivo a dormire. L’adrenalina accumulata dopo una giornata di Surf con onde fantastiche era talmente troppa che non prendevo sonno, così mi sono alzato in piena notte e ho buttato giù dei disegni di onde e surfisti. Alla fine ho ritratto me stesso in quell’attimo in cui stavo realizzando che sopra di me c’erano 2 metri e mezzo di parete di acqua azzurra che mi stavano avvolgendo, quasi chiudendo in testa. Solo pochi secondi per capire che ero all’interno di un tunnel di acqua ad un metro e mezzo di profondità e sotto la tavola c’era il reef tagliente. Una sensazione indescrivibile, senti una botta di adrenalina cosi forte che non hai il tempo di renderti conto, di ragionare. Tutto diventa istintivo, ti rannicchi più che puoi per prendere velocità, la tua mano sfiora la parete dell’onda come ad accarezzare questo gigante che potrebbe inghiottirti in una attimo, tra la gioia che esplode e la paura di schiantarti sul reef. Esco dal tubo….un urlo animalesco di gioia!!!! Il mio primo tubo! E chi riesce a dormire? Adrenalina pura!

Sono sempre incuriosita dal “dietro le quinte” dell’illustrazione, quindi non posso fare a meno di chiederti come hai mosso i primi passi nell’ambiente.
Be’, qui è lunga. Diciamo che fino ai 20 anni ho sempre e solo disegnato in bianco e nero. Le uniche cose a colori erano i miei graffiti sui muri della città 🙂 Poi ho scoperto il colore e ho capito che il mondo era tridimensionale con luci, ombre, profondità e un sacco di colori!!! Io lo avevo sempre visto bidimensionale per linee di contorno come i miei fumetti. Da lì in poi ho scoperto che questi maestri del passato come Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Mattia Preti, erano ragazzi che a 15 anni andavano a bottega dai loro maestri ad imparare l’arte della pittura. Caspita! Ero in ritardo. Così mi sono messo al lavoro giorno e notte, senza sosta. Mangiavo velocemente e continuavo a dipingere, disegnare, dormivo 3 ore a notte, provavo mille tipi di fogli diversi, colori e tecniche. Disegnavo di tutto su ogni supporto: tela, fogli, legno, muro, corpi umani e anche l’ascensore del palazzo (una volta quando ci sono rimasto chiuso dentro per 1 ora!). Un giorno poi a Firenze in una chiesetta nascosta (Santa Felicita) ho scoperto il grande e unico Maestro di tutti i maestri Antonio Ciseri! Nessuno mi aveva mai parlato di lui, nemmeno in accademia, o al liceo, eppure i sui quadri sono in tutti i musei del mondo. È stato il maestro di Fattori e di tanti altri grandi pittori dell’Ottocento. Il mio punto di arrivo è lui, spero un giorno di poter migliorare al punto da pareggiare la sua grande tecnica. Sarà dura. Nel mondo dell’illustrazione ci son arrivato pian piano, passando dai fumetti alle illustrazioni fantasy per giochi di ruolo, alle covers. Ma in realtà mi sento un “artista” più che un illustratore o un fumettista, un artista a 360 gradi. Mi piace tutto ciò che è arte. Prediligo la pittura, ma a volte scolpisco e uso altre tecniche. Spero un domani di non essere ingabbiato in una “categoria ” tipo: “fumettista” o “pittore”. Vorrei essere riconosciuto come Artista, cioè uno che con i mezzi che Dio gli ha dato a disposizione crea mondi e personaggi immaginari dando forma e colori. Soprattutto non voglio essere acclamato per aver disegnato “Spiderman” ma perché chi mi stima come artista, lo fa perché apprezza le mie opere. In questo ambiente, specie nel mondo dei comics, troppo spesso il disegnatore viene messo sul piedistallo non per la sua arte ma perché ha disegnato il tal personaggio Marvel o DC e quando smette di fare quel personaggio o di lavorare per quella grossa azienda non è più nessuno. I miei primi contatti del terzo tipo con le case editrici li ho avuti in Italia, pessima esperienza, porte in faccia, delusioni. Facevo altri lavori per pagarmi l’affitto di casa. Poi un giorno ho preso la valigia e i pochi soldi che avevo da parte e sono sbarcato a New York. Facevo a tappeto, porta a porta, tutte le case editrici di comics, libri, etc. mostrando il mio book, senza conoscere l’inglese. Pian piano qualcosa ha iniziato a muoversi. Poi in Francia, dove ho avuto i miei primi ingaggi professionali. Insomma era davvero difficile, non come oggi che mandi una email col tuo blog e comodamente da casa tua mentre chatti su FB ti rispondono dall’America gli art directors.

Prima di salutarci, hai voglia di svelarci i tuoi progetti futuri?
Un progetto che aspetta di essere tirato fuori dal mio cassetto, in quanto dovrei trovare un grosso finanziatore. Ho un’idea per un film di animazione che sarebbe spettacolare, ma al momento rimane un progetto finche’ non capiterà quell’occasione. Una di quelle che di solito capitano una volta nella vita. Sto aspettando. Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti sarò ospite al Lucca Comix per tutte le giornate. Verrà presentato il portfolio, area performance, stand A708- One4All. E in area performance dipingerò dal vivo come ogni anno.

Per saperne di più http://www.lucioparrillo.com